sabato 17 gennaio 2009

i concerti a rischio incendio

Spegnere gli incendi dei pini arancioni per il sole. Fuori dalla uno vedo la toscana che mi insegue silenziosa come solo la neve sa essere e imporre agli oggetti.
Appena salita sul treno ti avrei voluto raccontare anche di quando mi è morto quel pipisrtello tra le mani e del coniglio che sanguinava impiccato nel giardino spoglio d'autunno.
All'asilo ho picchiato un bambino, rubavo i giocattoli. La pagella delle elementari riportava senza possibilità di equivoco che il mio comportamento era aggressivo.
Non ho mai avuto così tanta paura dei bambini come all'asilo e alle elementari.

Ora vorrei solo farti vedere che mi sono tagliata le unghie e pettinata i capelli. come nelle foto delle elementari. Ti avevo permesso di accarezzarmi, ero un gatto spaventato rivestito di piercing e tatuaggi finti.
Mi stavo lasciando addomesticare dal più irrequieto dei caratteri. perchè mi sembravi disarmato come me sotto i vesiti rossi e neri, sottoi poster in bianco e nero e i nastri adesivi solo grigi.
E lo so che se avessimo dei figli litigheremmo tutti i giorni su come educarli. Ci toglieremmo l'aria a forza di tracciare immaginarie strisce di Gaza per confini invisibili e labili come le tue parole.
Ma le amanti non hanno accrediti e la guerra che ti ho giurato mi ritrovo a combatterla da sola, anche se alla fine a sparare sei tu; ci scambiamo due secondi di fuoco amico. quello che fa più male e poi, con disinvoltura, calpesti i miei occhi spalancati per abbracciarti.

Nessun commento:

Posta un commento