venerdì 30 gennaio 2009

E tutto sarà bianco come gli stivali delle puttane di Berlino

I soffitti marci delle scuole ci crolleranno addosso. e finiremo nel paradiso degli operatori musicali, dove non ci sarà più spazio per i sorrisi di convenienza e le lusinghe spalmate su kilometri di carta. Da buttare, il mese dopo. Che magari, poi neanche in paradiso saremmo mai felici insieme ma i conti con il mio cuore e le mie mani dovrai farli per forza. Nel viaggio mi terrai per mano, facendoti spazio tra gommonauti fradici, sistemandomi la sciarpa e la borsa, regalandomi un lembo di coperta, vinta con i punti conad. Da noi non esiste l'esselunga.
Sul regionale per Parma, nel bagno più lurido, che anche quelli del Leonkavallo sono meglio, ho trovato schizzi di sangue, il cappuccio di una siringa e il passaporto abbandonato di un ukraino. Dal finestrino del treno fermo alla stazione di Piacenza conto le siringhe. sono 10 quelle che si offrono al mio campo visivo, chissà perchè la gente a Piacenza sta così male. Sono storie di droga, di vite che non sono la mia.
e grazie che non sono la mia.

E' solo la punta di un iceberg, la punta delle mie scarpe, la punta del tuo naso che per te è l'universo.

Tra teorie negazioniste, aborti fatti in cantina e ipotetiche nuove divinità da adorare da casa, tutto ci ha travolto senza mandarci newsletter con ragionevole anticipo.
Da lassù vedremo tutto, non saremo più in collera con i datori di lavoro sbagliati, non ci piangeremo addosso per aver dato fiducia alle persone meno raccomandabili.
E tutto sarà bianco, come gli stivali delle puttane di Berlino.

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