giovedì 12 febbraio 2009

non ti aspetto più con gli occhi appoggiati sulle riviste

dimenticarsi con violenza il passato cattivo,prendere treni per viaggi catartici in mattine con la nebbia in bocca. Ho bisogno di un cuore nuovo, meno meschino, più luminoso. Ormai sei sbiadito e non ti aspetto più come facevo dal dottore, con in mano il numero e gli occhi appoggiati sulle riviste.
Ho aspettato per mesi una visita che mi rassicurasse polmoni, gambe e arterie. Ma non è mai arrivato il mio turno.

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